La danza delle farfalle



Il bruco sceglie un posto propizio per trasformarsi in crisalide fissandosi tra i fili di seta di una pianta.
Modificando il suo normale equilibrio produce un involucro attraverso cui il bruco evolve in adulto. Il suo periodo d’incubazione dura una ventina di giorni.
Poi, la farfalla lacera l’involucro della crisalide, ma nei primi minuti è incapace di autonomia.
Esce dall’involucro, cercando un sostegno ma, dopo una ventina di minuti, il sangue scorre nelle sue ali ed è pronta a spiegarle per volare.
Quindi, come disse Lao Tze, “Ciò che per la crisalide è la fine del mondo, il mondo chiama farfalla”.
La farfalla segue un destino non sempre favorevole; può accadere che il bruco non completi la sua metamorfosi in adulto. Il bruco può non diventare farfalla. Infatti, il processo di “rottura” della crisalide non sempre si completa: la farfalla “forse” non aprirà mai quelle ali verso la luce e mai guarderà la realtà che la circonda con gli occhi di una farfalla. Occhi nobili.
E’ la metafora della vita dell’umanità: i “forse” della nostra vita, quelli che ci circondano sempre.
Il “forse” del dubbio e dell’indecisione: forse andrò, forse lo prenderò, forse avrei potuto o forse non lo farò mai.


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